Il “Comitato No al Bitume” ringrazia tutte le persone presenti all’assemblea pubblica del 21/01/2010. La grande partecipazione ha dimostrato ancora una volta l’ alta sensibilità della popolazione rispetto a problematiche che possono mettere a repentaglio l’ ambiente che ci circonda e la nostra salute.
Tag: impatto ambientale
Il “Comitato No al Bitume” ha organizzato per Lunedì 21 Dicembre una conferenza stampa per poter informare le cittadinanze sul proseguo del proprio operato. Prima fra tutte è la notizia della presentazione di un Esposto presso la Procura della Repubblica. Qui sotto potete trovare il riassunto della rassegna stampa.
Bosco WWF di Vanzago
Il documento che esprime il parere negativo sul progetto Ecoter che riguarda un ampliamento di cave, ampliamento di impianti per inerti e un nuovo impianto per conglomerati bituminosi, vicini al parco “Bosco Wwf di Vanzago” e ad alcuni comuni, il documento include una mappa da dove si può vedere la distanza di ricaduta delle emissioni dell’impianto di conglomerati bituminosi, di seguito il trafiletto di presentazione pubblicato sul sito del parco e il link al documento.
Fonte: http://www.boscowwfdivanzago.it/
Parere negativo del “Bosco Wwf di Vanzago”, espresso alla Regione Lombardia, per l’insediamento, a meno di 200 metri dai confini dell’area protetta, di un vero e proprio impianto industriale in località San Giuseppe in comune di Arluno. Questo parere negativo arriva dopo quello del Comune di Arluno, del Comune di Vanzago e del “Parco del Roccolo” all’interno del quale, paradossalmente, si vorrebbe l’insediamento ECOTER. La Regione non può che prenderne atto e rigettare la “sinistra” proposta !
Documento: Valutazione studio incidenza
Alternative al bitume?
Oggi più che mai si sta cercando la via migliore per salvaguardare l’ambiente e la salute dell’uomo. Si possono e si devono cercare nuove soluzioni per ottenere prodotti diversi, migliori o con un minor impatto ambientale. In alcuni paesi europei per realizzare infrastrutture si adottano impianti mobili che vengono spostati progressivamente riducendo la concentrazione di inquinanti in un territorio circoscritto oppure vengono costruite le strade con il cemento. Sono state segnalate al nostro Comitato alternative all’uso del bitume (www.biostrasse.eu ; Solar roadways), qui ne riportiamo due esempi come spunti di riflessione. Naturalmente tutti noi dobbiamo essere consapevoli che le scelte che influenzano le condizioni dell’Uomo e dell’Ambiente ci toccano da vicino e non possiamo pensare di trovarci in un’oasi protetta solo perché viviamo lontano da grandi centri urbani. E’ necessario avere una coscienza critica costruttiva che non si fermi di fronte all’ipocrisia ed all’indifferenza. Certamente la “strada”, [T]ec[N]ologicamente parlando, non è semplice, per questo bisogna collaborare per perseguire il medesimo obiettivo.
Tutti devono dare i famosi “my two cent“.
Un’industria insalubre a Calvatone
Pochi sanno che è stata autorizzata la costruzione di un impianto per la produzione di conglomerato bituminoso, più noto come asfalto, nella zona industriale di Calvatone al confine con il Comune di Tornata.
Si prevede una produzione di circa 100.000 tonnellate all’anno di conglomerato bituminoso, con notevoli ripercussioni sull’ambiente e sulla popolazione.
L’impatto ambientale
Le fabbriche di asfalto sono classificate come industrie insalubri per il loro forte impatto ambientale dovuto oltre che ai processi di produzione anche al fortissimo aumento del traffico pesante.
Le conseguenze più gravi sono dovute all’emissione nell’aria di inquinanti. Alcune di queste sostanze sono di accertata tossicità/cancerogenicità come gli IPA (Idrocarburi Policiclici Aromatici) o i VOC (Composti Organici Volatili) tra i quali ci sono benzene e i suoi derivati e la formaldeide.
Gli impianti di conglomerati bituminosi emettono anche le polveri fini o finissime (PM10 e PM 2.5) che assorbono gli inquinanti e li trasportano nei polmoni.
C’è da preoccuparsi?
Le conseguenze più lievi degli inquinanti emessi sono irritazione delle mucose o disturbi all’apparato respiratorio, ma l’esposizione prolungata a sostanze cancerogene può naturalmente favorire l’insorgere di gravi patologie.
E’ particolarmente preoccupante l’aumento registrato in alcuni studi di tumori e leucemie nei bambini, che sono sempre più esposti agli agenti inquinanti rispetto agli adulti.
Comitato “NO AL BITUME”
Per questi motivi è stato promosso il comitato “NO AL BITUME” da parte di cittadini di Calvatone e dei comuni vicini preoccupati per le ripercussioni che l’impianto di conglomerati bituminosi può avere sulla salute pubblica, sull’ambiente e sulle attività economiche presenti nel territorio. Il Comitato è apartitico e aperto quanti ne condividano le finalità.